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25.04.2022

Un amico, un uomo buono, un divulgatore, il nostro Presidente Osvaldo Daldini ci ha lasciati

Era un giorno di aria limpida e fresca, un bel paese del Malcantone, Aranno; così si presentava quella giornata.

Eppure, tutto faceva pensare con tristezza a chi ci ha lasciati, ma la sua presenza intellettuale è sempre con noi, la sua serietà d'animo è sempre con noi, il suo spirito d'uomo buono è sempre con noi.

E non è un errore quando dico in apparenza, perché Osvaldo è ancora tra noi.

Un uomo buono e tranquillo, pronto a dare la mano allo sconosciuto, con mille attività pubbliche e private, interessato a ogni cosa avesse la possibilità di stuzzicarlo intellettualmente.

Il suo pensiero, il modo di fare per risolvere un problema, fanno di lui il seminatore.

Sì, perché per essere un ottimo divulgatore bisogna in primo luogo saper scegliere il giusto terreno, saper preparare a modo il fondo dove seminare, conoscere e scegliere la giusta semenza, per passare all'atto finale del seminare nel modo e nel momento opportuno.

Ebbene, con piacere molte volte ho assistito alle sue lezioni in vetta al Monte Lema, nel nostro osservatorio.

Sì, il Lema era per Lui il terreno da seminare, ci trovava tutto quanto poteva dargli forza e vita, giovani e adulti, la montagna con tutti i suoi amici, difficile non essere suo amico; l'osservatorio era quel luogo dove ogni cosa sembrava essere a sua misura, così ha avuto modo di preparare tutto quanto poteva servigli per la buona semina.

Le sue lezioni di 45 minuti duravano sempre più di un'ora. Non ho mai visto volti annoiati o sbadigli.

In tutti questi anni sono stati centinaia gli allievi e gli adulti che hanno partecipato alle sue lezioni in vetta; con il passaparola il numero di giovani visitatori è sempre aumentato.

Ogni problema per lui era una sfida nel cercare la soluzione, il modo più semplice e facilmente spiegabile.

Che si trattasse di un problema tecnico, scientifico o di lavoro manuale con pala e picco, lui era sempre presente in compagnia della sua beretta rossa.

L'idea nata in casa di un laboratorio all'aperto, ora diventato il sentiero biogeologico, senza il suo fondamentale aiuto avrebbe avuto tempi lunghissimi per la realizzazione, e non avrebbe avuto il successo raggiunto.

Per Lui il Lema è stato la sua seconda casa, il luogo dove ritrovare interessi per un nuovo mondo da scoprire.

Presto ci ritroveremo là in vetta, caro Osvaldo.

Gilberto Luvini

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